Da una parte, l'affetto e la passione dei tifosi. Dall'altra, le "pastoie della burocrazia". Che poi vuol dire delle persone che rappresentano le istituzioni... Tutti d'accordo sul progetto di ristrutturazione, tranne la Soprintendenza; la politica ha poi spinto verso la soluzione Mercafir, ma la Fiorentina, che si è accorta di non poter avere controllo su tempistiche e operazioni, non ha partecipato al bando; infine, il tentennamento fra Campi Bisenzio e un restyling tornato di moda anche grazie alle vicende di San Siro (LEGGI). Ma i vincoli sullo stadio attuale, anziché diminuire, paiono aumentare, e le pedine viola tornano al punto di partenza in un irritante gioco dell'oca.
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“Torna alla casella di partenza”. Commisso e il gioco dell’oca sul nuovo impianto
Un'impasse davvero irritante
Commisso ha settant'anni e non intende aspettare oltre, anche perché altrove ci si sta muovendo nonostante tutto, e il mercato è una dimostrazione della voglia di agire del presidente della Fiorentina. Non solo, anche a Bagno a Ripoli le cose sono andate fast and well, con solo un piccolo ritardo dovuto all'emergenza sanitaria. Manca lo stadio, tutto qua. Lo scrive La Nazione in edicola oggi.
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