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La Repubblica
Un gol annullato e un palo, giusto per alimentare i rimpianti ma anche per far vedere che la strada intrapresa è quella giusta e che l’adattamento al calcio italiano procede spedito. Tra i migliori in campo dell’Olimpico, in una serata amara per la Fiorentina, c’è Beltran: il vichingo è stato il giocatore più pericoloso e la sua sostituzione è stata uno dei momenti chiave della sfida, girata in favore della Lazio. Beltran fino a quel momento aveva giocato una buona gara, tenendo sempre impegnata la retroguardia di Sarri con i suoi attacchi alla profondità e aveva visto annullato dal Var un gol comunque paradigmatico del suo modo di giocare. Una rete da grande attaccante, frutto di uno scatto a tagliare tra i due centrali, di un aggiramento del portiere e di un appoggio a porta vuota seppure defilato. Anche il palo, di testa dentro l’area era stato tutt’altro che semplice. Insomma una conferma per l’argentino dopo la doppietta contro il Cukaricki e un messaggio a Italiano. Troppo più avanti Beltran di Nzola, troppo più presente anche mentalmente rispetto all’ex Spezia: «È figlia la sua prestazione dei due gol di giovedì, gli hanno dato carica e autostima. Sta crescendo. Mi dispiace del tocco di mano, ha fatto un grande gol. Ha preso anche un palo, mi è piaciuto come ha attaccato la profondità», ha detto Italiano soddisfatto nel post partita. Fuori dal campo il feeling con i compagni migliora, per quanto Beltran si autodefinisca timido e spesso dia la sensazione di essere introverso e anche lunedì l’intesa con Gonzalez e Ikoné è apparsa in crescita. L’altra certezza per il futuro che la Fiorentina si porta dietro da Roma è Fabiano Parisi: anche a destra il terzino del 2000 ex Empoli ha sfoderato una prestazione maiuscola. Mai in apnea contro Zaccagni, sempre reattivo sul breve nell’uno contro uno, bravo anche a rovesciare l’azione, seppur a piede invertito. Una partita sublimata da numeri top, come otto duelli individuali vinti e 91% di passaggi completati, praticamente la perfezione. Domenica con la Juventus potrebbe nuovamente giocare a destra, in attesa del recupero di Kayode e del ritorno sulla corsia mancina, davanti a un Biraghi in difficoltà anche fisica: «Destra e sinistra non fa differenza. A destro posso accentrarmi sul sinistro, sono veloce, posso saltare l’uomo e appoggiare palla ai miei compagni. Siamo a due sconfitte di fila, sono dure da digerire. Ci portiamo a casa la prestazione. Adesso arriva la Juve. Dobbiamo restare concentrati fino al termine della gara», ha detto Parisi al termine della sfida con la Lazio. Infine Terracciano: spesso criticato, il portiere viola ha risposto presente alle due sortite offensive della Lazio. Una bella parata d’istinto su Felipe Anderson e una risposta di piede su Luis Alberto avevano tenuto la Fiorentina a galla. Sintomo di come la cura Savorani per Pietro stia funzionando e che i problemi in questo momento non risiedono in porta. Lo riporta La Repubblica
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