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TANGIER, MOROCCO - MARCH 25: Abdelhamid Sabiri of Morocco celebrates after scoring their second side goalduring the international friendly match between Morocco and Brazil at Grand Stade de Tanger on March 25, 2023 in Tangier, Morocco. (Photo by Alex Caparros/Getty Images)
Ci si chiede che ruolo potrà indossare Abdelhamid Sabiri nella Fiorentina. Il classe 1996, ex Samp, che Italiano allenerà per la prima volta fra pochi giorni con l’ambizione di chi cerca risposte definitive. Le declinazioni offensive del nuovo acquisto viola sono state spalmate fin qui su tutto il fronte offensivo. La verità è che da molti allenatori – a parte Stankovic – Sabiri è stato considerato un talento poco ingabbiabile, della serie vai in campo e gioca, salta l’uomo e tira in porta. Così la pensava Marco Giampaolo, che nella Sampdoria ha utilizzato Sabiri soprattutto come trequartista per sfruttare le doti del dribbling nello stretto, la visione di gioco verticale negli ingorghi e la capacità di inquadrare il rettangolo della porta. Esonerato Giampaolo, il rapporto fra il calciatore e Stankovic non è mai decollato.
Chi conosce Sabiri lo descrive come un professionista serio, ma estremamente sensibile agli stimoli che arrivano dal tecnico e dall’ambiente. In altre parole, il talento si fortifica se Sabiri si considera coinvolto e apprezzato, messo sotto pressione nel modo giusto, spinto a migliorarsi. In quel caso è disposto a offrire tutto se stesso anche nella fase di ripiego, che sicuramente gli sarà chiesta da Italiano.
Il suo gioco fantasioso ha bisogno di concretezza, soprattutto nei rapporti e nella fiducia. È un giocatore che vuole sentirsi considerato e importante, esattamente quello che non è successo con Stankovic. Sabiri è scivolato ai margini della Samp, aggiungendo da parte sua una discreta dose di rassegnazione. Pochi dubbi sul fatto che Italiano sarà un martello, ancora meno sulla necessità di ‘non ingabbiare’ un talento offensivo, ma una specializzazione dovrà essere comunque trovata. Sabiri ha fatto anche l’esterno, ma la sua attitudine al tiro è una cosa da sfruttare, molto spesso a giro, circostanza che fin quando è stato titolare gli ha permesso anche di battere i calci da fermo.
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