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ROME, ITALY - AUGUST 20: US Salernitana coach Paulo Sousa during the Serie A TIM match between AS Roma and US Salernitana at Stadio Olimpico on August 20, 2023 in Rome, Italy. (Photo by Fabio Rossi/AS Roma via Getty Images)
L'ex tecnico viola Paulo Sousa si racconta in un'intervista esclusiva al Corriere dello Sport, in edicola stamani. Tanti i temi toccati nella lunga chiacchierata da Dubai, dove allena lo Shabab Al-Ahli. A 54 anni il tecnico portoghese, è primo in classifica nella Pro League degli Emirati, sei partite e altrettante vittorie.
«Alla Fiorentina arrivammo davvero a un passo dal fare qualcosa di straordinario - ricorda Sousa. La proprietà aveva - diciamo così - distrazioni familiari, ma quello resta un anno strepitoso, di notevole valorizzazione della rosa. Chiesa, Marcos Alonso, Bernardeschi, Kalinic, Ilicic, Borja, tutti via a un valore superiore a quello dell’acquisto».
Allenatore giramondo - «L’Italia è la tappa imprescindibile, il suo calcio un punto di riferimento assoluto e di verifica. In questo periodo vedo una fioritura di tecnici preparatissimi e di proposta. Alla difesa bassa, all’attesa passiva e al contropiede rispondono con il pressing alto, la costruzione verso il corridoio centrale o quello laterale. Lazio? Il gioco di Baroni mi piace tantissimo. Tutti partecipano, tutti sono coinvolti, l’intensità con cui la Lazio continua a giocare anche quando si trova in vantaggio mi entusiasma. È molto interessante anche Raffaele Palladino che nel momento di maggiore difficoltà ha saputo fare un passo indietro, dimostrando grande intelligenza. O il Como di Fabregas, il Genoa di Alberto. L’altra sera ho fatto tardi per vedere Genoa-Como fino alla fine».
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