“Senza Joe, Commisso avrà lo stesso entusiasmo? Con Aquilani sarà profilo basso”

Di sicuro la notte di Atene ha lasciato un solco profondo nella società, nella squadra e nei tifosi. Notte arrivata alla fine di un’annata marchiata dalla scomparsa di Joe Barone, su cui girava tutto il mondo Fiorentina. Dopo la morte del dg, voci, tam tam e previsioni hanno spesso riportato il club viola in una dimensione che sarebbe cambiata. Mutata. Domanda: ora che Barone non c’è più e i risultati non sono arrivati, Commisso avrà sempre lo stesso entusiasmo, oppure…? E’ da questi puntini di sospensione, insieme alle scelte che saranno fatte, che si capirà se nascerà un progetto di ambizioni forti oppure una programmazione dal profilo più basso. Si potrebbe, in questo piano B per il futuro, pensare a una Fiorentina giovane con la scelta di guardare ai risultati in tempi meno oppressivi.

La panchina ad Aquilani è un’idea che sembra portare sul piatto la volontà di resettare con i giocatori di esperienza (da Arthur a Biraghi, da Bonaventura a forse lo stesso Gonzalez) per costruire uno spogliatoio dove la carta d’identità sia livellata verso un qualcosa in prospettiva. Anche la presenza di Goretti (Reggiana) quale uomo mercato con Pradè fa pendere le decisioni verso un mercato giovane e di giovani. Accompagnato quindi, da un tipo di investimento da bilancio che difficilmente racconterà di strappi alle regole per puntare a obiettivi di fascia troppo alta. Il piano B, insomma, potrebbe anche riaccendere quelle voci su un futuro di Commisso in veste di numero uno del club che si guardi attorno. Lo stesso patron, l’altra sera, prima della finale di Conference aveva fatto capire che il risultato della notte di Atene sarebbe potuto essere uno sliding door fondamentale. E così potrebbe essere.