La Nazione riporta oggi un'analisi sui rigoristi della Fiorentina, evidenziando come sembra essersi spezzata la maledizione dei viola. Come scrive il quotidiano, nell'ultima partita contro il Cagliari il conciliabolo è stato lungo e incerto fino all’ultimo ma alla fine, a una manciata di istanti dal fischio finale della gara all’Unipol Domus, è servito per eleggere Arthur Melo come giocatore deputato a tramutare in rete dal dischetto una palla che è valsa alla Fiorentina la partecipazione alla Conference League per il terzo anno di fila. Eppure non è stato facile scegliere di puntare sul destro chirurgico del brasiliano, visto che, tra il momento in cui è stato concesso il calcio di rigore, al minuto 100 e 45’’, e la battuta vera e propria del penalty, al 102’25’’, è passata un’eternità: 100 secondi tondi in mezzo ai quali è successo di tutto ma che, se non altro, hanno confermato che (forse) la maledizione viola dagli undici metri nel 2024 si è definitivamente interrotta. All'inizio ad essersi impossessato del pallone era stato Nico Gonzalez, che in un primo momento sembrava volersi assumere la responsabilità di trasformare in rete il pallone vincente e interrompere così un digiuno di sigilli dal dischetto che per lui dura dallo scorso 30 novembre. Non è stato così, visto che è stato Arthur a sradicare dalle mani del 10 la sfera, prima di prendersi gli incoraggiamenti di Barak e Biraghi e le «macumbe» dell’ex Mina. Perché se, nel corso del 2023, dagli undici metri per la Fiorentina il semaforo era stato verde, a partire da gennaio il mondo si era invece del tutto capovolto e gli errori si erano moltiplicati (LEGGI QUI IL CONSUNTIVO DEI PENALTY TIRATI DAI VIOLA IN QUESTA STAGIONE). Ecco perché, dopo il sigillo dell’1-1 di Beltran su rigore con il Bruges che l’8 maggio ha regalato alla squadra di Italiano la finale di Conference League, il punto esclamativo di Arthur in Sardegna suona come la fine di un incubo. La miglior notizia in vista di Atene.
La Nazione
Rigori, maledizione spezzata? L’episodio di Cagliari e la responsabilità di Arthur
Dopo Bruges e Cagliari, i viola sembrano aver trovato maggior feeling con il dischetto
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