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Corriere Fiorentino

Renzo Ulivieri: “Palladino preparato. Colpani-Nazionale? Perché no”

Ulivieri
Le parole di Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori, sulle ultime in casa viola, su Raffaelle Palladino e su Andrea Colpani
Redazione VN

Le riunioni, i ritiri, gli allenatori, Coverciano. Renzo Ulivieri, 83 anni, è tornato, con l’entusiasmo di sempre, a svolgere il proprio compito, da presidente dell’Assoallenatori. Ulivieri, infatti, era stato ricoverato e operato dopo un malore, occorsogli durante Italia-Macedonia del Nord all’Olimpico, al quale ha fatto poi seguito una lunga degenza ospedaliera: "È stato un periodo difficile, sono stato quattro mesi in fin di vita. Fortunatamente, ho cominciato a riprendermi: si può dire che sia stato bravo".

A Firenze è iniziata l’era Palladino: che allenatore e uomo è il nuovo tecnico viola?

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«Raffaele è una persona più che perbene, oltre ad essere un allenatore che sa tenere la squadra, come del resto sapeva anche fare il suo precedessore, Italiano: hanno modi diversi, la loro concezione di calcio è diversa. A Firenze la squadra seguiva Italiano e sono sicuro che riuscirà in questo anche Palladino».


Con l’arrivo di Colpani ad oggi la squadra ha molti giocatori offensivi. Possibile farli convivere?

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«Il calcio di oggi è fatto di giocatori offensivi, basta che, a turno, tornino in fase difensiva. Se ne rimangono tre davanti può essere un problema, fino a due credo sia tutto fattibile. In carriera mi è successo anche di avere tre giocatori che rimanevano alti, in quel caso sei costretto a fare una sostituzione, dopo pochi minuti dall’inizio del secondo tempo. Certo, parliamo di un altro calcio, ma comunque dipende tutto dai giocatori, non dall’allenatore. Si devono dividere la fatica, con il giusto spirito di squadra. Sicuramente Palladino sarà il primo a sottolineare questo».

Colpani è da Nazionale?

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«È da pensarci, ma dipenderà solo da lui».

Considerando quanto Italiano ha ottenuto nel suo triennio a Firenze, cosa è corretto chiedere a Palladino?

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«Il giusto. E ognuno di noi, visto che sono tifoso della Fiorentina anch’io, e che la polemica ce l’abbiamo addosso, secondo il proprio modo di pensare saprà dare il significato giusto al termine ‘giusto’».

 

 

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