Da reparto di grande affidabilità a incognita preoccupante. È questo il momento che la difesa viola – portiere compreso – sta attraversando. Sette reti in sette giorni non è il titolo di un film, che però, come scrive La Nazione, potrebbe trovare posto nella cineteca horror, ma bensì un monito ben preciso in vista della sfida di giovedì. Fino agli ultimi due turni di campionato la Fiorentina era una squadra che aveva subito 32 gol, cifra che la collocava alle spalle del quartetto di testa. Le quattro reti subite (36 totali) tra Atalanta e Monza l’hanno spinta dietro anche a Inter e Atalanta, insieme al Torino, avanti di un gol al Milan e tre da Udinese e Bologna. In Europa, invece, in 13 partite i gol degli avversari erano stati 11, poi il Poznan ha fatto salire i numeri. Una tendenza da invertire subito, facendo soprattutto tesoro di quanto accaduto nelle ultime tre partite. Troppe disattenzioni e sbavature di reparto che hanno condannato i viola. Da rendere noto quanto accaduto sia con lo Spezia che domenica con il Monza, con le reti di Nzola e Mota prese direttamente da rilancio del portiere.
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