Repubblica Firenze si concentra sull'eventuale trasloco della Fiorentina ad Empoli durante il restyling del Franchi. Se Fabrizio Corsi, presidente del club azzurro, dice sì allo spostamento, il fronte del no è rappresentato dal sindaco Brenda Barnini, dal comandante della Polizia Municipale Empoli e Valdelsa Massimo Luschi, dalla Confesercenti e da Claudio Marchetta, presidente di Toscana atletica che divide l'impianto con il calcio.
Repubblica Firenze
Problemi di viabilità: c’è chi dice no al trasloco della Fiorentina ad Empoli
"A me tocca essere realista più che favorevole o contraria e dalle prime valutazioni fatte, sia per ragioni di viabilità che di vivibilità per il quartiere di Serravalle, non mi sembra fattibile - dice il sindaco -. Lo stadio Castellani non è fuori città, bensì si trova in una zona densamente abitata e priva di altri collegamenti stradali. Se per garantire la sicurezza poi si devono chiudere le strade e bloccare mezza città come già avviene per l’Empoli è evidente che non sia sostenibile farlo più di una volta ogni due settimane".
"Portare 16 mila spettatori ogni due settimane in città sarebbe una criticità non da poco e gestire il doppio impegno prevede forze notevoli e un dispiegamento di energie non da poco. Siamo pronti a collaborare ma mi auspico che la decisione sia presa ragionevolmente", aggiunge il comandante della Polizia Municipale.
"Finora, con difficoltà, siamo riusciti a studiare un calendario che tenesse conto di tutte le necessità. Un eventuale raddoppio degli impegni a Empoli comporterebbe non pochi disagi. Numeri alla mano al Castellani non riuscirebbero nemmeno ad entrare tutti gli abbonati viola. Forse sarebbe preferibile un percorso a lotti che consenta un utilizzo continuo, anche se parziale, dello stadio di Firenze" si legge in una nota di Confesercenti.
Infine il parere di Claudio Marchetta: "Se arrivassero i viola saremmo costretti a chiudere la nostra attività. Oltre alla pista di atletica sotto la maratona abbiamo 2 mila metri quadri di cittadella sportiva, che dividiamo con altre associazioni come il judo e la ginnastica artistica. Già siamo in difficoltà a fare allenare i nostri atleti, 1.500 soci, con una partita ogni quattordici giorni, figuriamoci con una la settimana".
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