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GERMOGLI PH: 05 SETTEMBRE 2021 MONTELUPO UNA FESTA PER IL CALCIO E PER MONTELUPO PRESENTAZIONE DEL LIBRO SCRITTO DA ALBERTO POLVEROSI E CARLO FONTANELLI © TOMMASO GASPERINI / FOTOCRONACHE GERMOGLI
Il commento sulle colonne del Corriere dello Sport del giornalista Alberto Polverosi, sul momento positivo della Fiorentina, dopo il successo contro il Milan:
Ora serve la controprova. Serve la verifica di quanto si è visto di sorprendente contro il Milan. La vittoria non era scontata e già questo, il risultato, i tre punti, mette la Fiorentina dalla parte giusta. Ma ancora meno scontato era il gioco, era l’identità, era l’anima di una squadra che prima di incontrare Hernandez e compagni aveva sempre deluso sotto questo aspetto. La svolta, o forse è solo una coincidenza, è stato il passaggio dalla difesa a tre alla difesa a quattro, da quel momento sono arrivati i successi contro la Lazio, i gallesi del New Saints e il Milan, in mezzo al pareggio di Empoli. Ma è stata la partita contro la squadra di Fonseca a spostare la Fiorentina sotto una luce nuova, più calda. Non c’è da esaltarsi e nemmeno da entusiasmarsi, però oggi la squadra di Palladino (e Palladino stesso) offre alla gente qualche garanzia in più. Trasmette l’idea di squadra vera, compatta, unita nel gioco e soprattutto nelle difficoltà, come ce ne sono state pure col Milan. Anche durante questa sosta la Fiorentina ha avuto dei motivi per sentirsi più serena. Il primo compleanno del Viola Park, tanto per dire. Il ritorno in nazionale di Gosens che ha giocato quasi mezz’ora al posto di Mittelstädt nella vittoria della Germania contro la Bosnia e avrebbe meritato anche un rigore nel finale. L’assoluzione di Gudmundsson, che anche in attesa della sentenza di Reykjavík è già diventato capocannoniere della squadra. L’ultima buona notizia Palladino spera di averla a inizio settimana sulla salute di Moise Kean, il leone di centravanti acquistato da Pradé a inizio mercato per una cifra che allora (è corretto ricordarlo) apparve a quasi tutti spropositata per un centravanti che arrivava da una stagione con 0 gol. Oggi Kean, secondo la classifica degli “expected gol”, le reti attese, è considerato il giocatore più pericoloso del campionato, più di Vlahovic, Retegui e Zapata. Forse è troppo, ma la statistica dice questo. Non è ancora il caso di sbilanciarsi, però la sensazione che la Fiorentina di Commisso abbia finalmente trovato il 10 e il 9, il creatore e l’esecutore, il fantasista e il lottatore, è piuttosto consistente. Gudmundsson e Kean sono i punti fermi della squadra di Palladino, così come lo è De Gea dopo la prodezze sui rigori e come presto lo diventerà Bove, centrocampista difficile da sostituire per la capacità con cui riesce a cambiare posizione durante la gara, secondo le esigenze della sua squadra. Ora però serve la controprova. E non sarà semplice perché Lecce è una trasferta di quelle col rischio. La classifica sostiene che la squadra di Gotti abbia subìto un’involuzione tecnica: un anno fa, con D’Aversa in panchina, dopo 7 giornate aveva 11 punti ed era in zona Europa League, adesso ne ha 5 ed è in zona retrocessione, col peggior attacco del campionato. Sono numeri che potrebbero confortare la Fiorentina, ma che in realtà devono metterla in guardia. Il Salento e Corvino aspettano il riscatto.
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