Tuttavia dal mercato del club viola sta affiorando un aspetto interessante, una linea nuova di marca italiana. Che sia una scelta voluta o meno poco importa. La realtà è che dal primo movimento (Kean) a quelli attualmente in agenda (Colpani e Ogbonna) sta nascendo una squadra con una lingua comune, la nostra. Sappiamo bene che i tifosi non sono troppo sensibili alla nazionalità dei giocatori, sono assai più interessati alla loro qualità. Basta chiederlo agli interisti che nel 2010 hanno realizzato la tripletta con undici stranieri su undici, allenatore (Mourinho) compreso, da Julio Cesar a Milito, con qualche inserimento degli italiani Balotelli e Materazzi. Tanto per essere ancora più chiari: se al centro dell’attacco viola al posto dell’azzurro Kean ci fosse un nazionale nigeriano (Osimhen, tanto per dire) o un nazionale argentino (Lautaro Martinez) a Firenze sarebbero assai più contenti".
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