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Alberto Polverosi, sulle pagine del Corriere dello Sport, ha commentato il cambio di modulo messo in atto da Palladino contro la Lazio. Ecco le sue parole:
Corriere dello Sport
Alberto Polverosi, sulle pagine del Corriere dello Sport, ha commentato il cambio di modulo messo in atto da Palladino contro la Lazio. Ecco le sue parole:
Un allenatore non solo non deve aver paura di cambiare, ma deve cambiare quando la squadra non va bene. Per sei partite ha provato la difesa a tre ed è andata male, ha inventato Biraghi difensore di centrosinistra quasi come fosse un capriccio, poi, di colpo, la Fiorentina è tornata alla linea a quattro alla quale era abituata da un triennio di buoni risultati con Italiano e ha ritrovato finalmente un 10 degno di indossare quel numero. Del resto Palladino lo aveva detto il giorno della presentazione: «Giocheremo con la difesa a tre, ma col Monza abbiamo fatto anche il 4-2-3-1». Il cambio tattico della ripresa ha riportato la squadra a casa, l’ha rimessa a suo agio, Dodo ha cominciato a spingere da dietro come fosse indiavolato, Ranieri e Comuzzo hanno difeso bene, anche Gosens, trasformato in terzino sinistro, ha dato un buon contributo. Questo non vuol dire che ora la Fiorentina comincerà a volare, ma intanto ha vinto la sua prima partita a poco più di una settimana di distanza dal debutto in Conference League. Vale però la pena ricordare, per l’ennesima volta, che più della tattica, della strategia, del modulo, conta la qualità dei giocatori. E avere finalmente in squadra Gudmundsson è un’altra cosa.
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