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Alberto Polverosi, sulle pagine del Corriere dello Sport, ha commentato il passaggio del turno della Fiorentina in Conference League. Ecco le sue parole:
Corriere dello Sport
Alberto Polverosi, sulle pagine del Corriere dello Sport, ha commentato il passaggio del turno della Fiorentina in Conference League. Ecco le sue parole:
L’impressione è che Palladino non abbia nemmeno iniziato il suo lavoro, che tutto il ritiro e tutte le amichevoli siano state tempo perso. C’è da sperare nel debutto rapido di Gudmundsson, perché a guardare Ikoné (terzo anno fallimentare: ma si può?) e Sottil alle spalle dell’isolato Kean c’era da star male. Mai uno spunto, una giocata, un tentativo. Nonostante aver ampiamente meritato l’eliminazione, al 93' la Fiorentina era in Conference, poi un’altra follia in difesa (di Ranieri) ha portato al rigore dell’1-1 e all’espulsione dello stesso Ranieri. Supplementari in 10 e presto anche in 9 per l’esagerata seconda ammonizione per Comuzzo. Otto minuti in 10 e 23 minuti in 9 eppure, paradossalmente con due uomini in meno la Fiorentina ha fatto meglio, quando meno si è unita e compattata, l’Akademia ha creato una sola occasione da gol, arrivando stremata ai calci di rigore. E a quel punto ancora una volta la differenza l’hanno fatta De Gea insieme a Biraghi che, da capitano, si è assunto la responsabilità dell’ultima esecuzione. Era il 98° compleanno del club viola, la festa è cominciata in Ungheria e si è prolungata qui da noi: in Europa restiamo in otto.
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