Ernesto Poesio, sulle pagine del Corriere Fiorentino, commenta il mercato della Fiorentina. Ecco le sue parole:
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Poesio sul mercato: “Rivoluzione sì, ma solo dal punto di vista numerico”
Poesio: "Di certo non tutti gli arrivi sono state le prime scelte della società, ma vista la quantità di giocatori da portare in rosa era forse inevitabile rivolgersi nei giorni finali al mercato non proprio di prima fascia"
Tante sono le variabili, qualche colpo merita gli applausi (Kean, Gudmundsson e De Gea) mentre altre situazioni lasciano un po’ di dubbi come la difesa che, dove manca un leader (così come a centrocampo), non convince fino in fondo. Di certo non tutti gli arrivi sono state le prime scelte della società, ma vista la quantità di giocatori da portare in rosa era forse inevitabile rivolgersi nei giorni finali al mercato non proprio di prima fascia, quello dei procuratori (con cui si hanno più rapporti) che offrono i propri giocatori finiti ai margini di altri club. È il caso di Adli, oppure di Bove, che fino all’ultimo sarebbe rimasto volentieri a Roma, o dello stesso Cataldi. Niente di scandaloso, sia chiaro, basta però essere consapevoli che i problemi incontrati da questi giocatori in passato potrebbero riproporsi anche a Firenze. Al campo il compito di fornire le risposte.
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