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Petizione pro Franchi dagli Stati Uniti: “Capolavoro da salvare”

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

Raccolta firme lanciata dall'America. Più di 700 adesioni per ora, l'obiettivo è arrivare a mille firme e portarle da Nardella

Redazione VN

La Nazione torna a concentrarsi sulla questione Artemio Franchi. Ieri a spezzare il silenzio sull’argomento ci ha pensato chi ha iniziato a far circolare sulle chat un link (https://salviamoilfranchi.org/) con la scritta: "Salviamo lo stadio Artemio Franchi di Firenze". Sul sito campeggia la foto in bianco e nero dello stadio con le famose scale elicoidali a fare da sfondo. All’interno del portale viene ripercorsa la storia dell’impianto in vari capitoletti dove si ricorda "quando e come è nato lo stadio, chi era Pier Luigi Nervi, perché lo stadio oggi sia in pericolo e perché debba essere salvato".

Ma soprattutto il sito promuove un link che rimanda a una petizione. Lanciata niente meno che dall’America. Paladino dell’opera di Nervi e promotore della raccolta firme infatti è tal Thomas Leslie, architetto, storico e professore all’Università dell’Iowa. Alle 19 di ieri sera avevano firmato la petizione in 700. L’obiettivo che si pongono i promotori? Raggiungere le mille adesioni e portare le firme al sindaco Dario Nardella. "In qualità di architetti, storici, ingegneri e conservazionisti internazionali, siamo preoccupati per i progetti della squadra di calcio Fiorentina che minacciano lo status storico di questo monumento dell’ingegneria – si legge come motivazione della raccolta firme – Il lavoro di Nervi è noto in tutto il mondo per la sua integrazione tra arte e scienza. Lo Stadio di Firenze è stata l’opera fondamentale da cui è cresciuta la sua carriera e la sua conservazione è fondamentale per salvare la storia del più grande ingegnere italiano". 

 (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
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