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Il Tirreno compie un'analisi approfondita su Luka Jovic e Arthur Cabral. Perché dovrebbe giocare Jovic? Perché il campo, giudice unico e insindacabile specie nelle valutazioni fatte dall'esterno, sta dicendo questo. Ha detto che l'ex Real Madrid è in buona forma, è più dentro al gioco rispetto a Cabral, ha ritrovato motivazioni, viene da due gol consecutivi in campionato contro Torino e Roma e perfino le occasioni sbagliate in serie, prima contro il Basilea nella semifinale di ritorno di Conference e poi contro l'Inter nella finale di Coppa Italia, dimostrano a modo loro che sa trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Perché invece dovrebbe giocare Cabral? Perché l'attaccante brasiliano si è preso credibilità e un posto da titolare pezzo per pezzo, con impegno e determinazione, sfruttando la fiducia che Italiano gli ha dato con continuità specie a inizio anno dopo aver recuperato dall'infortunio al piede. E tra febbraio e aprile la Fiorentina ha costruito la sua super striscia positiva da 11 vittorie e 3 pareggi sommando le tre competizioni soprattutto sulle spalle di Arthur Cabral, cioè sui gol che l'ex Basilea ha segnato con regolarità: ben 10 nel periodo sopra indicato dal Braga (inizio striscia) al Lech Poznan (fine striscia). In totale, finora sono 16 le reti firmate da Cabral in 46 presenze (7 in campionato, 8 in Conference League e 1 in Coppa Italia), con l'aggiunta nel suo caso di 2 assist.