Pepito non si arrende e aspetta una nuova occasione. L'ex attaccante della Fiorentina continua ad allenarsi da solo nella sua casa negli Stati Uniti aspettando una chiamata che ancora non è arrivata. "E’ difficile per me dare una spiegazione. Dopo l’assoluzione dell’1 ottobre, pensavo di ricevere qualche proposta in più, ma ho dovuto fare i conti con le norme che restringono le rose a 25 elementi" racconta Giuseppe Rossi al Corriere dello Sport. E aggiunge: "Tante persone si sono messe in testa il fatto degli infortuni, ma non è una cosa vera. Certo, non nego che li ho avuti, ma non mi hanno mai fermato”. Pepito assicura di essere quello che dopo le operazioni ha rigiocato e segnato con la Fiorentina, il Levante, il Celta Vigo e il Genoa. E poi sottolinea di non cercare un lungo contratto per guadagnare milioni, ma di voler soprattutto dimostrare di essere ancora un giocatore. Dichiara di sentire del pregiudizio nei suoi confronti. Infine un retroscena di mercato: "Prima dell’infortunio al Villarreal, il Barcellona mi aveva cercato, ma c’erano state trattative anche con la Juventus, il Bayern Monaco e il Chelsea. E qualche interessamento importante c’è stato anche quando ero alla Fiorentina”. Infine rivela di avere un po’ di rammarico per quello che gli è capitato, ma aggiunge che “gli infortuni non li potevo controllare e adesso non posso stare qui a battere la testa contro il muro". L'intervista completa sul Corriere dello Sport di oggi.
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Pepito: “Non mi spiego che nessuno mi chiami, sono lo stesso di Firenze. Potevo andare alla Juve…”
Pepito Rossi continua ad allenarsi e aspetta una squadra. Le sue parole tra presente e retroscena passati
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