Eppure, al di là di una discreta continuità nella prima parte di stagione che è culminata con l’adattamento sulla destra dopo gli infortuni di Dodò e Kayode (con risultati non esaltanti), Parisi ha progressivamente abbassato presenze e minutaggio. In panchina nelle ultime due gare di campionato, fuori dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Atalanta, soltanto otto minuti in totale nelle ultime sette gare di Conference League dagli ottavi alla finale di Atene. Qualcosa, insomma, non ha funzionato come programmato. Questione di caratteristiche, con Vincenzo Italiano che preferiva Biraghi in entrambe le fasi. E forse anche quella fascia, al braccio di un leader dentro e fuori dal campo, ha influenzato le scelte dell’allenatore.
Ma con l’arrivo di Raffaele Palladino qualcosa potrebbe cambiare. E non soltanto perché il nuovo tecnico viola alterna due schieramenti difensivi: uno a quattro e uno a tre, con alcune modifiche lungo tutto l’assetto tattico. Parisi, gamba e tecnica, potrebbe trovarsi a suo agio soprattutto come esterno alto a sinistra. Largo più a centrocampo che in difesa,con compiti però anche di ripiegamento in fase di transizione negativa. Liberandolo dal contenimento puro, e da tutto quello che ne consegue, il 23 enne potrebbe svoltare in termini di rendimento e di crescita personale".
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