L'intervista a mister Raffaele Palladino
Le parole di mister Raffaele Palladino a La Repubblica (le altre parti sono presenti sul sito, CLICCA QUI):
Era il 2001, giocavo al Benevento in Serie C, segnai al volo di sinistro al Flaminio contro la Lodigiani, c’erano tanti osservatori in tribuna (tra cui la stessa Juventus che poi lo prenderà). L’assist me lo aveva fatto Sossio Aruta (che poi sarebbe diventato una star dei reality e un tronista). Ci sentiamo ancora.
Da Galliani e Berlusconi, due esempi mondiali. Ho imparato tantissimo al Monza, sarò per sempre grato a loro.
Era doveroso nei confronti di un gruppo che mi dà tanto ogni giorno. Un giusto premio. Ma non sono in vacanza: hanno un programma di allenamenti, mi hanno promesso che lo rispetteranno.
Io cerco il dialogo individuale e di squadra. Mi piace capire più l’aspetto emotivo e personale che calcistico. C’è il calcio, okay. Ma a volte ci sono problemi anche interpersonali. Ho 40 anni, mi sento vicino a loro e abbiamo un rapporto moderno. Parlo di tutto: anche di ristoranti e di come si vive a Firenze. Cerco di toccare i punti che mi interessano, con le parole giuste per stimolare i ragazzi. Ma faccio parlare anche un giocatore a turno. Mi piace sentire le loro emozioni. Così tutti diventano leader. Sono loro i protagonisti e così si stimolano a vicenda.
I tifosi viola sono unici, vedo nei loro occhi la felicità. Sono quasi sorpresi di questo momento. Però non abbiamo fatto ancora niente: quando la squadra non girerà, avremo bisogno del loro calore. Non so dove potremo arrivare, è un campionato molto equilibrato e dobbiamo concentrarci su noi stessi.