L'arrivo di Palladino
—L’estate, salutato Italiano, ha portato Palladino. Tecnico scelto dalla società per cercare di proseguire il lavoro intrapreso dal predecessore ma nel contempo ringiovanire la rosa, abbassare il monte ingaggi, aprire un’altra fase. Il mercato, a parte Kean, è andato a rilento. Tanti nuovi giocatori e buona parte di questi arrivati soltanto nelle ultime ore di una finestra infinita. Palladino per lunghe settimane ha lavorato su una rosa “cantiere”, salvo poi ritrovarsi ad attuare alcune prove tecniche e tattiche nelle gare che contano. Quelle di inizio stagione. Prima Pongracic, uno degli acquisti più importanti (15 milioni di euro) che dopo il primo errore è finito in panchina sia col Monza che con l’Atalanta. Poi il centrocampo con due interni, infine diventati tre. Già 25 i giocatori schierati nelle prime gare, in attesa di Gudmundsson (il numero 26). E poi alcune dichiarazioni che stonano un po’ con la realtà. «Abbiamo fatto una grande prestazione per 44 minuti» e «sono contento della mia fase difensiva» che certo possono servire per difendere il proprio gruppo, ma non per analizzare con obiettività quanto visto.
Situazione in difesa
—La difesa è di nuovo sul banco degli imputati. «Non è obbligatorio giocare a tre, si può giocare anche a quattro» , ha detto in settimana Pradè. Quasi a ricordare che nel momento di difficoltà una certezza potrebbe essere il ritorno a una linea più compatta e forse più congrua visti i giocatori a disposizione. «Anche lo scorso anno andavamo sui riferimenti ma prendevamo gli stessi gol di ora», ha commentato Martinez Quarta. Non è facile adattarsi alla nuova interpretazione: una difesa più bassa e che nelle idee lavora più di reparto. Ma la qualità del pacchetto arretrato non pare essere aumentata. Valentini arriverà soltanto a gennaio, non gioca da aprile e per questo sarà seguito in Argentina da un preparatore atletico viola con lo scopo di accelerare il processo verso una condizione fisica che sia all’altezza. Ci vorrà del tempo per il suo inserimento e sarebbe un errore reputarlo come salvatore della causa.
Il calendario dice Lazio, Empoli e Milan. Palladino è chiamato a dare risposte immediate. Soprattutto in difesa. Perché, è bene sottolinearlo, alcuni segnali positivi dal centrocampo in sù sono arrivati. E sarebbe un peccato ritrovarsi con una squadra a metà: tanto intrigante quanto incompleta.
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