Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

stampa

Palladino e le spine da togliere: come risolvere l’affanno partendo dalla difesa

Palladino e le spine da togliere: come risolvere l’affanno partendo dalla difesa - immagine 1
Raffaele Palladino ancora non è riuscito a sistemare la situazione in fase difensiva della sua Fiorentina: la possibile soluzione
Redazione VN

Sei gare stagionali, zero vittorie e dieci gol incassati. Tre punti in campionato e un dato che racconta più di altri l’inizio complicato di Raffaele Palladino: soltanto Montella il primo anno di gestione Rocco Commisso ( stagione 2019/ 20) fece peggio con soli due punti. Le ambizioni, ribadite anche di recente dal presidente, sono quelle di alzare l’asticella e migliorare la classifica dell’anno scorso. Anche il direttore generale Alessandro Ferrari ha parlato di progetto al quale «piano piano speriamo di aggiungere alcuni tasselli sia dal punto di vista societario che tecnico».

Sempre i soliti errori

—  

Come scrive La Repubblica, la sconfitta contro la squadra di Gasperini, che si è consumata nel giro di meno di un minuto del primo tempo, ha mostrato tutte le fragilità ancora irrisolte. Specie in fase difensiva, dove si annidavano fin dall’estate le attenzioni di società, tecnico e tifosi. D’altronde già il triennio di Vincenzo Italiano, al netto delle tre finali raggiunte e poi perse, aveva messo in risalto la questione difensiva. Così avvolgente e capace di dominare, quella Fiorentina, eppure troppo facilmente perforabile al momento meno opportuno. Bowen ed El Kaabi gli incubi ricorrenti, immagini spietate di un racconto a tratti intrigante ma che sul più bello ha presentato il mostro all’improvviso. Una favola col finale più amaro di tutte.


L'arrivo di Palladino

—  

L’estate, salutato Italiano, ha portato Palladino. Tecnico scelto dalla società per cercare di proseguire il lavoro intrapreso dal predecessore ma nel contempo ringiovanire la rosa, abbassare il monte ingaggi, aprire un’altra fase. Il mercato, a parte Kean, è andato a rilento. Tanti nuovi giocatori e buona parte di questi arrivati soltanto nelle ultime ore di una finestra infinita. Palladino per lunghe settimane ha lavorato su una rosa “cantiere”, salvo poi ritrovarsi ad attuare alcune prove tecniche e tattiche nelle gare che contano. Quelle di inizio stagione. Prima Pongracic, uno degli acquisti più importanti (15 milioni di euro) che dopo il primo errore è finito in panchina sia col Monza che con l’Atalanta. Poi il centrocampo con due interni, infine diventati tre. Già 25 i giocatori schierati nelle prime gare, in attesa di Gudmundsson (il numero 26). E poi alcune dichiarazioni che stonano un po’ con la realtà. «Abbiamo fatto una grande prestazione per 44 minuti» e «sono contento della mia fase difensiva» che certo possono servire per difendere il proprio gruppo, ma non per analizzare con obiettività quanto visto.

Situazione in difesa

—  

La difesa è di nuovo sul banco degli imputati. «Non è obbligatorio giocare a tre, si può giocare anche a quattro» , ha detto in settimana Pradè. Quasi a ricordare che nel momento di difficoltà una certezza potrebbe essere il ritorno a una linea più compatta e forse più congrua visti i giocatori a disposizione. «Anche lo scorso anno andavamo sui riferimenti ma prendevamo gli stessi gol di ora», ha commentato Martinez Quarta. Non è facile adattarsi alla nuova interpretazione: una difesa più bassa e che nelle idee lavora più di reparto. Ma la qualità del pacchetto arretrato non pare essere aumentata. Valentini arriverà soltanto a gennaio, non gioca da aprile e per questo sarà seguito in Argentina da un preparatore atletico viola con lo scopo di accelerare il processo verso una condizione fisica che sia all’altezza. Ci vorrà del tempo per il suo inserimento e sarebbe un errore reputarlo come salvatore della causa.

Il calendario dice Lazio, Empoli e Milan. Palladino è chiamato a dare risposte immediate. Soprattutto in difesa. Perché, è bene sottolinearlo, alcuni segnali positivi dal centrocampo in sù sono arrivati. E sarebbe un peccato ritrovarsi con una squadra a metà: tanto intrigante quanto incompleta.

Palladino e le spine da togliere: come risolvere l’affanno partendo dalla difesa- immagine 2
tutte le notizie di