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Palazzo Vecchio-Fiorentina, inizia la guerra giudiziaria per il Franchi

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La Repubblica riporta la situazione sul restyling dello stadio Artemio Franchi e la scelta del comune di opporsi alla Fiorentina
Redazione VN

Palazzo Vecchio-Fiorentina, comincia la guerra giudiziaria sul Franchi. Dopo un mese di campagna elettorale vissuto pericolosamente tra minacce e polemiche la Direzione cultura e sport del Comune ha autorizzato l’avvocatura, con una determina dello scorso 1 luglio, a resistere in giudizio davanti al Tribunale di Firenze nella causa promossa dal club viola per chiedere di stoppare i lavori allo stadio.

Un ricorso cosiddetto “ex articolo 700 del Codice di procedura penale”, motivato cioè dal carattere di urgenza per presunti danni “ imminenti e irreparabili”, di cui la Fiorentina ha parlato per la prima volta ufficialmente lo scorso 13 giugno, dopo il primo turno del voto per il sindaco, ma che ha poi è stato notificato al Comune solo il giorno dopo il ballottaggio, cioè il 25 giugno. L’avvocatura comunale è adesso stata incaricata formalmente di opporsi al ricorso di Acf Fiorentina davanti al giudice civile. Le ruspe al Franchi continuano a lavorare, la speranza della Fiorentina che potesse vincere la destra di Eike Schmidt stoppando i cantieri è svanita. Non è ancora chiaro se ci sia già stato un primo contatto tra Funaro e il patron viola Rocco Commisso, poco probabile, anche se la Fiorentina si dice ora disponibile a vedersi dopo i giorni convulsi del ballottaggio e del Tour de France. A poco più di 50 giorni dall’inizio del campionato la battaglia delle carte bollate entra ora nel vivo. I tempi entro cui deve pronunciarsi il giudice civile in casi come questo non sono prestabiliti, eppure non sono così brevi. Si parla comunque di una media di 4-5 mesi, a meno che il Tribunale non ravvisi gravissimi e immediati motivi di intervento. La Fiorentina verosimilmente proverà ad insistere con la tesi che i lavori debbono essere fermati subito e prima dell’inizio del campionato per non compromettere in maniera irreversibile la prossima stagione. La dirigenza viola del resto anche nel ricorso ha a quanto si sa insistito sull’incertezza della copertura finanziaria dell’operazione stadio e sulla conclusione degli stessi lavori riguardanti il progetto di ristrutturazione dell’impianto. Il nuovo dg viola Ferrari, nel corso di un intervento in Senato nelle scorse settimane, è intervenuto rispondendo così:


La ristrutturazione porterà un danno economico per il club tra i 9 e i 13 milioni annui preventivato per la prossima stagione quando, per via dei lavori, la capienza del Franchi passerà da 34.000 a 22.000 posti. Inoltre al momento non abbiamo certezza di dove giocheremo nel 2025/26 e abbiamo potuto fare solo un anno di convenzione perché il Comune ci ha detto che non c’è visibilità sul termine dei lavori.

Palazzo Vecchio ha sempre sostenuto che nell’ultima convenzione firmata col club l’anno scorso era previsto chiaramente l’inizio dei lavori e sulla capienza ha precisato che sarà per il 2024/2025 di quasi 25 mila posti. La neosindaca Funaro in campagna elettorale ha difeso la decisione dell’investimento e del progetto sul Franchi presa nell’era Nardella garantendo però che avrebbe riaperto un canale di dialogo con la Fiorentina e con Rocco Commisso, anche se non ha mai evidentemente gradito le mosse molto critiche contro il Comune arrivate dalla società viola in campagna elettorale. Ma chissà se a Commisso interesserà davvero. Adesso parola al giudice. A meno che la diplomazia non cambi le carte in tavola e faccia il miracolo. Lo riporta la Repubblica.

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