La Gazzetta dello Sport in edicola oggi analizza il cambio di passo impressionante della Fiorentina negli ultimi due mesi, in cui ha cominciato a funzionare tutto: la difesa, meno propensa a svarioni; il centrocampo, con un Amrabat straripante, e l’attacco coi centravanti finalmente sbloccati e gli esterni che cominciano a dare, come chiedeva Italiano, il loro apporto di gol. Arthur Cabral, che era a un passo dalla giubilazione, è diventato il simbolo della rinascita: 5 reti nelle ultime 6 gare europee. Con quella di ieri è diventato il miglior marcatore di sempre della Conference League, disputata con Basilea e Fiorentina. Se pensiamo a come era partita questa, il paragone con la stagione scorsa è impressionante: 45 gare, 24 vittorie, 10 pareggi e 11 sconfitte. Vinta una gara in più e perse cinque in meno. E il bello deve ancora venire perché, a meno di clamorosi ribaltoni, la squadra di Italiano ha ipotecato la finale di Coppa Italia e la semifinale di Conference.
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Ora anche la vecchia Fiorentina impallidisce: vinta una in più e perse 5 in meno
La Fiorentina dello scorso anno aveva esaltato, ma quella attuale riesce a farla impallidire: dove possono arrivare Italiano e i suoi ragazzi?
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