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Nzola-Beltran, è la volta buona? Segnali di crescita agli occhi di tutti

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Grandi segnali di crescita nelle ultime uscite di Beltran, che sta pian piano conquistando il suo posto da titolare e Nzola ci prova
Redazione VN

Gol di Beltran per l’1-1, gol di Nzola per il 2-2: e passa (quasi) in secondo piano anche il fatto principale che la Fiorentina abbia alla fine ottenuto soltanto un punto nella partita contro l’Udinese, invece dei tre immaginati, sperati e preventivati per rilanciarsi bene, anzi benissimo, in classifica dopo la sconfitta di Reggio Emilia. Intanto, il pareggio è arrivato al culmine di una doppia rimonta e al termine di una partita che avrebbe potuto avere un esito differente, soprattutto per lo sviluppo del primo tempo, tutto a favore dei bianconeri e negativo dei viola. Poi c’è la concomitanza delle reti dei due centravanti a dargli più valore di quello che forse ha in effetti, seppur sia servito comunque alla squadra viola per mantenere il quarto posto: è la prima volta che Beltran e Nzola segnano insieme nella stessa gara e come tutte le prime volte è stata accolta con il sorriso in casa viola.

Finalmente decisivi

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Anche perché si è trattato di due gol decisivi, senza i quali la Fiorentina stavolta non avrebbe evitato la sconfitta. Insomma, l’argentino e l’angolano hanno trovato l’occasione giusta, forse l’occasione migliore, per esprimere appieno quello per cui sono stati acquistati la scorsa estate. L’ex River Plate, giocando dall’inizio e aumentando qualità e quantità della propria prestazione con il trascorrere dei minuti, dopo che i quarantacinque iniziali erano stati in linea con quelli dei compagni. L’ex Spezia, subentrando quando la formazione di Italiano era tornata nuovamente sotto e il tecnico aveva bisogno di aumentare peso, forza e incidenza là davanti.


Segnali di vita

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E poi c’è il modo in cui i due si sono presi la scena a dare ulteriore risalto a questa prima volta: Beltran ha segnato un gol bello, ma più che bello da centravanti vero, che fiuta la porta senza aver bisogno di guardarla così da anticipare il marcatore diretto nella deviazione del cross. Inoltre ha ha innescato il fallo (di mano) per il rigore, con un tiro da centro area, lì dove dev’essere un attaccante all’appuntamento con il pallone. E quel rigore, nel capannello di giocatori che si è formato intorno al dischetto bianco e che di solito non presuppone nulla di buono, l’ha battuto Nzola. Perché le indicazioni di Italiano sono chiare: se in campo non c’è Nico Gonzalez, il rigorista scelto con il suo 10 su 10 da quando veste la maglia viola, tira chi se la sente. E che se la sia sentita Nzola, tre gol fino all’altro ieri in stagione, ma solo uno (ininfluente) in campionato, con un carico di responsabilità grosso così e pesante quintali per le attese finora disattese, è un altro bel segnale da portarsi dietro. I tre gol per lui sono diventati quattro (uno in Conference League, uno in Coppa Italia e due in A), sempre pochini considerando le aspettative che erano alte anche se non altissime, ma intanto questo è stato decisivo, mentre per Beltran sono adesso sei in totale, di cui quattro in campionato, per di più realizzati nelle ultime sei partite disputate, e infine il primo in assoluto di testa. Altre riprove servono, soprattutto altre conferme “realizzative” da parte di tutti e due, meglio ancora insieme e comunque andrebbe bene lo stesso anche separatamente con continuità: ma se fosse davvero la volta buona?

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