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Il Tirreno

Nuovo Franchi, presto il via ai lavori. Ma che rimpianto il vecchio progetto

Nuovo Franchi, presto il via ai lavori. Ma che rimpianto il vecchio progetto - immagine 1
Le ultime sullo stadio Franchi, che dovrebbe vedere l'inizio dei lavori di ristrutturazione all'inizio del nuovo anno ma ha ancora in sospeso moltissimi punti
Redazione VN

Il Tirreno in edicola oggi si dedica alla questione nuovo Franchi. Il primo progetto presentato dal patron viola Rocco Commisso, quello targato Marco Casamonti, l'architetto che ha curato la nascita del centro sportivo di Bagno a Ripoli ma anche le Cantine Antinori, avrebbe potuto addirittura essere già finito. Ci ha provato in ogni modo, Commisso, a passare dalle parole ai fatti, è sempre stata la sua priorità. Il Sovrintendente Pessina bloccò tutto per le dimensioni delle demolizioni previste, ma quel che è certo è che, durante i 36 mesi di interventi lo stadio non sarebbe mai stato integralmente chiuso. Si sarebbe proceduto per settori, come per altro accaduto già in altre realtà italiane (da Udine a Bergamo) , cercando di limitare al massimo i disagi, pur consapevoli di dover rinunciare ad una parte di capienza. Da allora, mentre la società viola aspetta - pure oggi - di conoscere quali saranno i nuovi costi d'affitto, l'entità degli spazi commerciali, la possibilità di utilizzo della struttura tutti giorni dell'anno e la durata della concessione che verrà (a partire dal 2026), le attenzioni si sono concentrate sulla ristrutturazione dello stadio esistente dopo varie peripezie che l'ufficio stampa viola ha puntualmente riepilogato nell'ultima conferenza in merito.

Si comincia?

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I primi lavori allo stadio dovrebbero cominciare già nei primi giorni del nuovo anno, in Ferrovia. Poi, per procedere senza intoppi sul fronte dei tempi, l'attività sportiva dovrebbe spostarsi altrove. Qui si gioca l'altra partita, che non potrà non tenere conto della volontà/necessità del club di restare dentro i confini della città e, al tempo stesso, dei mancati incassi nel periodo di chiusura dei cancelli. Non è solo una questione legata ai botteghini, in ballo ci sono le percentuali legate ai diritti tv calcolate sulla base degli ingressi allo stadio. Il futuro della Fiorentina passa (anche) da qui, dopo quasi quattro anni d'attesa.

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