Ci sono due italiani (forse tre), un francese e un paio di portoghesi. Sembra l’incipit di una barzelletta, ma non lo è. Questo quanto scrive il Corriere Fiorentino in merito al toto allenatore viola. Salutato Beppe Iachini insomma, ora tutti aspettano di conoscere chi ne raccoglierà l’eredità. Con una certezza. L’attesa è (quasi) finita. Del resto quando c’è da cambiare tutto prima si parte e meglio è. Già oggi, infatti, Daniele Pradè e Joe Barone cercheranno di mettere a frutto la “semina” delle scorse settimane. Il problema è che i viola devono mettersi in coda alle spalle dei club più importanti. E’ sensazione diffusa che infatti la Serie A possa vivere una vera e propria rivoluzione della panchine quest’estate. Motivo per cui la Fiorentina (e tutte le altre) dovranno aspettare il proprio turno prima di capire chi sarà l’allenatore del futuro. Il caso di Gattuso è un esempio emblematico, con l’accordo ad un passo ed ora più lontano per gli inserimenti di Lazio e Juventus. Frenata che però non ha scoraggiato i viola, che proveranno ad arrivare al tecnico calabrese con un ultimo tentativo nei primissimi giorni di questa settimana.
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L’alternativa più calda è rappresentata dal Paulo Fonseca. Il portoghese ha già dato la sua disponibilità di massima , ma tra le parti si deve ancora scendere nei particolari. E poi ecco Rudi Garcia, un altro ex giallorosso che muore dalla voglia di tornare in Italia, ma che punta a squadre in lotta per la Champions. Certo, se fosse per Pradè la scelta cadrebbe sempre su Ivan Juric, ma al momento il torino sembra aver guadagnato posizioni. Sullo sfondo restano Abel Ferreira e Marcellino, tecnici seguiti da tempo dalla scoietà viola. E, nelle ultime ore, rimbalza anche il nome di Simone Inzaghi, visto che il rapporto con il patron biancoceleste Lotito sembra essere ai minimi storici. Ma il problema, anche in questo caso, resta la possibile concorrenza delle big italiane, su tutte Juve e Napoli. Più defilati al momento Corrado Tedesco e Claudio Ranieri. Ancora qualche giorno e si sarà, intanto Firenze brucia di curiosità.
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