"La stanchezza di Cesare Prandelli si vede, dopo quattro mesi immerso in un frullatore di cui non aveva percepito la profondità, ritrovandosi fra i gorghi insieme a un gruppo disperso, fragile, impaurito". La Nazione scatta l'istantanea del tecnico viola, che nel suo ritorno alla Fiorentina è stato molto psicologo e poco allenatore, ha mandato via gli scontenti e recuperato chi stava in terza o quarta linea. Difficilmente sarà confermato sulla panchina della Fiorentina, ma potrebbe iniziare un nuovo percorso (tutor, direttore tecnico, supervisore?).
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Nuove gerarchie, scelte difficili: Prandelli vince senza tre titolari
Senza Castrovilli, Biraghi e Amrabat il tecnico ha la meglio nonostante alcune scelte che hanno fatto storcere il naso
A prescindere da come la si pensi a proposito del suo lavoro, Prandelli merita rispetto. Nei momenti più complicati ha saputo fare scelte coraggiose come a Torino con la Juve, dove scelse Borja regista e Caceres a tutta fascia. Il suo difetto, è stato quello di aver inventato poco e di peccare di presunzione a Napoli con Callejon e Ribery "supportati" solo da un centrocampo a due.
Scelte impopolari
Dopo quella gara, Callejon è sparito. E alla vigilia del secondo momento davvero delicato della stagione - scrive il quotidiano - sono successe alcune cose: Amrabat non è stato convocato per l’improvviso peggioramento di un problema muscolare, Biraghi è finito in tribuna per un calcione preso nell’ultimo allenamento e anche Castrovilli – effettivamente al rientro dopo un infortunio – è rimasto in panchina.
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