Nzola, il problema è psicologico e Beltran non si vede. Attacco, che fatica!

Italiano li aspetta. Da’ loro fiducia. In qualche modo li coccola. Ma la risposta ancora non c’è. Non è arrivata. E la prestazione di ieri, di Nzola è stata l’esatto opposto di quello che si aspetta l’allenatore e di cui ha un bisogno una Fiorentina in crisi di ossigeno da gol. Così, la questione bomber comincia a friggere. Nzola sta lassù, appostato, nella sua posizione naturale (con le spalle alla porta) ma non riesce a difendere il pallone nel modo giusto, a farlo ripartire per sganciarsi e poi (e soprattutto) a metterlo dentro. A volte, gli sono arrivati pochi palloni, è vero, ma negli altri casi (vedi appunto la prova di Frosinone), l’ex Spezia ha sofferto da matti più che a liberarsi dell’avversario diretto, a costruirsi il movimento giusto per puntare la porta. Una cosa è certa, Nzola sta mettendo sulle sue spalle un peso sempre più complicato da portare (a livello psicologico), anche perché ha capito e sta capendo bene che Italiano più di così non può fare nei suoi confronti. Lo fa giocare, gli consegna la maglia del titolare, gli lascia nelle gambe se non tutta quasi, la partita. Una scelta che dovrebbe aiutare e responsabilizzare Nzola e che allo stesso tempo (e siamo a Beltran) sta forse mandando in affanno il rendimento dell’argentino. Già, perchè ieri, nello spezzone di match in cui si è preso il posto al centro dell’attacco, Beltran non si è visto. Non si è fatto vedere, travolto dagli assalti e dal coraggio del Frosinone, è vero. Ma forse anche dal suo non aver avuto, fino ad oggi, una continuità di presenze per dire la sua nella corsa al gol della squadra viola. E l’allarme attaccanti, insomma, continua a suonare. Prossima tappa il Cagliari che in difesa non fa esattamente paura. Lo riporta La Nazione.

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