Al Viola Park si è già apprezzata più di un'idea di Raffaele Palladino, che sta costruendo la nuova Fiorentina con tanti meccanismi
È solo calcio d'estate, ma Palladino sembra quantomeno avere già le idee piuttosto chiare sulla Fiorentina che vedremo quest'anno. Qualche aspetto si è già notato, altri arriveranno: La Nazione oggi in edicola prova a snocciolare alcuni dei principali dettami del tecnico, ripartendo soprattutto dalla capacità di adattamento mostrata dall'allenatore, che si sta destreggiando su vari ruoli e con vari interpreti. C'è la costante del gioco in verticale, mischiando le carte, con assetti variabili e grande spinta degli esterni. Pochi concetti e chiari.
Dal portiere all'impostazione
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Per Palladino il gioco parte innanzitutto dal portiere, che inizia la costruzione dell'azione dall'area di rigore, girando ai centrali o al quarto di centrocampo. Terracciano e Christensen ci stanno lavorando molto, lavorando sulla lucidità quando il pallone è fra i piedi. Sarà uno dei punti su cui si batterà di più, ma non certo l'unico. Infatti, in attesa di Martinez Quarta, Palladino ha dato spazio a Kayode e Biraghi nel terzetto centrale di difesa, avendo trovato una certa risposta interessante. Chissà che alla fine non possa essere un ruolo ridisegnato per loro.