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FLORENCE, ITALY - DECEMBER 6: Lucas Beltrán of ACF Fiorentina celebrates the victory after the match between of ACF Fiorentina and Parma Calcio - Coppa Italia at Stadio Artemio Franchi on December 6, 2023 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Adesso c’è un elemento oggettivo in più a qualificare ulteriormente il lavoro di Vincenzo Italiano al suo terzo anno sulla panchina della Fiorentina. Perché, come scrive il Corriere dello Sport, se c’era la riconquista dell’Europa nella prima stagione a darne conto. Poi le due finali a maggio passato di Conference League e di Coppa Italia a valorizzarne i contenuti. Adesso c’è un autunno a tinte viola con traguardi raggiunti e traguardi possibili ad accrescere ulteriormente i contenuti stessi.
Ma adesso tutto è più evidente. Nonostante Nzola e Beltran continuino a fare una fatica enorme partita dopo partita (3 gol in 22 presenze e 1.238 minuti per l’angolano, 3 gol in 20 presenze e 934’ per l’argentino). Nonostante gli esterni offensivi (che per Italiano sono attaccanti a tutti gli effetti), Gonzalez escluso, in quattro abbiano messo insieme appena 7 reti nelle tre competizioni (3 Sottil, 2 Ikoné, 1 a testa Brekalo e Kouame), ma soprattutto non riescano ad avere un rendimento uniforme verso l’alto e a turno siano invece soggetti a battute a vuoto. Nonostante la rosa, che è sì “profonda”, ma non qualitativamente tutta sullo stesso livello, se elementi del calibro di Maxime Lopez, Barak e Parisi - tanto per citarne tre non banali - il segno non riescono a lasciarlo in maniera incisiva. Nonostante le 128 formazioni differenti all’inizio nelle 128 partite disputate, certo un po’ come antidoto alla contiguità incalzante degli impegni che solo così la puoi ammortizzare, eppure è difficile credere che Italiano non punterebbe sugli stessi per due-tre volte di fila se solo avesse qualche certezza in più.
Tutti questi elementi sommati darebbero vita ad una squadra in difficoltà, che lotta per risultati minimi, invece è il resoconto “parziale” ma veritiero della Fiorentina che in tre mesi o poco più di stagione è a ridosso della zona Champions in campionato, si è presa gli ottavi di Conference League col primo posto e da imbattuta in un girone non impossibile, ma nemmeno semplicissimo, e ha comunque saltato l’ostacolo Parma per accedere ai quarti di finale di Coppa Italia dove a breve saprà se avrà la rivincita con l’Inter o se incontrerà il Bologna. I meriti di Vincenzo Italiano sono inequivocabili, quasi tangibili, avendo dato identità, gioco e personalità una squadra che va a giocarsela con tutti, ottenendo rispetto e considerazione dovunque. Adesso il salto di qualità dovrà essere fatto sotto un altro fronte: trovare delle contromisure alle squadre che ti aspettano per farti male in contropiede. È questo un altro passaggio importante da compiere per arrivare a vincere.
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