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Corriere dello Sport
Esterno offensivo per attitudine e ruolo “ufficiale”, centravanti per come sa andare a cercare le occasioni dove non te l’aspetti, rifinitore se vuole e quando vuole: il fatto è che il numero 10, come sottolineato dal Corriere dello Sport, che si è preso e si è messo sulle spalle ha responsabilizzato e ispirato Nico Gonzalez al punto da diventare l’argentino un attaccante, un trequartista, un centrocampista. Tutto insieme. In base alle esigenze e alle necessità dentro la partita. In base, soprattutto, al suo “sentire” quello che serve. Adesso la Fiorentina si affida a lui per prendersi l’obiettivo che non si può fallire: i gironi di Conference League. Italiano si affida a lui dopo domani, a Nico Gonzalez, o solo Nico come ha scelto di mettere sulla maglia qualche centimetro sopra quel numero 10 che lo sta trasformando da ottimo solista a splendido uomo-squadra. Che non si dimentica come si fa a segnare perché rimane la cosa che più conta, ma ha deciso di ritagliarsi una posizione diversa con un raggio d’azione diverso: soprattutto più ampio, molto più ampio. Nico per la Fiorentina: così ha un senso preciso pure il no che Commisso ha reiterato di fronte alle tre offerte a salire del Brentford: no a trenta milioni, no a quarantacinque con i bonus, no a oltre quarantacinque aggiungendo altri bonus. E così non resta che una cosa da fare: battere il Rapid Vienna con due gol di scarto
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