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Corriere Fiorentino
Nico o non Nico? Questo è il dilemma.Come sottolinea il Corriere Fiorentino, alla vigilia della sfida con l’Atalanta, nella testa di Vincenzo Italiano c’è un dubbio grande così. Da un lato la consapevolezza di poter contare sul miglior Gonzalez mai visto. Dall’altro, tanto per tornare alle parole del post disfatta con l’Inter, la convinzione di dover puntare soltanto su chi è al top della condizione. Fisica, e mentale. Ed è proprio per questo che d’ora in avanti ripartiranno le rotazioni. Per tenere tutti sulla corda senza lasciar nessuno per strada, e per evitare di rivedere prestazioni come quelle di San Siro. Una regola che varrà fin da subito e, quindi, fin dal doppio impegno che vedrà la Fiorentina giocarsi prima uno scontro con una probabile rivale per l’Europa e poi una sfida (contro il Genk) con la squadra che rappresenta il pericolo numero uno in chiave primo posto nel girone di Conference. Se possibile insomma, la preparazione di questa «doppietta» di partite sarà ancor più difficile del solito visto che Biraghi e compagni non possono permettersi di sbagliare né l’una né l’altra. Ed ecco la questione Nico Gonzalez. Uno che in questo avvio di stagione ha già dovuto portare al massimo i giri del proprio motore. Sempre titolare, sia in campionato che nelle due gare col Rapid Vienna, e secondo soltanto a Milenkovic per minuti giocati. Il serbo infatti è rimasto in campo per 450’, mentre Nico si ferma a 397’. Contando gli impegni con le rispettive nazionali però, il gap tra i due diminuisce. Il centrale serbo ha giocato 26’ contro l’Ungheria e 90’ contro la Lituania, mentre l’ex Stoccarda è partito dall’inizio sia contro l’Ecuador (rimanendo in campo 62’) sia contro la Bolivia, giocando per 85’. In totale insomma, Milenkovic ha nelle gambe 566’, Nico 544’. Non a caso, giusto per tornare a quanto successo a Milano, questi due giocatori (insieme a Dodò) erano i grandi dubbi di Italiano. Avrebbe voluto farli riposare ma alla fine, considerando anche la forza dei nerazzurri, ha preferito non farne a meno. La scelta insomma, è complicata. Nico ha svolto ieri il primo allenamento in gruppo della settimana e in queste ore avrà un confronto continuo con Italiano. Dipenderà anche da lui. Se garantirà al mister di essere al 100% potrebbe partire ancora dall’inizio, altrimenti sarà un’arma da sfruttare in corsa. Quando gli altri saranno più stanchi e lui, entrando fresco dalla panchina, potrebbe essere ancora più decisivo.
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