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Il Corriere dello Sport
Il Corriere dello Sport analizza oggi il rendimento del centrale viola Nikola Milenkovic, il quale tornerà titolare contro il Frosinone. Il difensore tornerà titolare dal primo minuto, per la precisione, perché anche contro Udinese e Inter nelle due partite precedenti a quella contro il Lecce non era stato inserito nell’undici di partenza, con la differenza che poi si era dovuto “accontentare” di pochissimi minuti intorno al 90’ per dare una mano a modificare il risultato da centravanti aggiunto: insomma, per il calciatore di gran lunga più impiegato da Italiano fa comunque un certo effetto quest'ultimo trittico di gare non da protagonista. Ma ora, complice il turno di squalifica di Ranieri, la Fiorentina ha di nuovo bisogno di uno dei suoi uomini di maggiore esperienza nonostante i 26 anni compiuti a ottobre, ma lo “status” c’è tutto ed è dato dalle oltre 200 presenze solo in campionato con la squadra viola. C'è da dire, però, che il periodo non è per lui esattamente brillante, come non lo è per la Fiorentina nel suo insieme, e sempre a Lecce s’è visto quando ha commesso un errore che difficilmente commette, di misura e poca tranquillità, di approssimazione e un pizzico di superficialità, che non è costato caro soltanto per una super parata di Terracciano. Acqua passata, partita in archivio, adesso il presente si chiama Frosinone. E il centrale serbo ci sarà, di nuovo in coppia con Quarta nella versione tante volte vista per cercare di mantenere la porta imbattuta. Milenkovic ci sarà, al di là del modulo che alla fine Italiano sceglierà per meglio dare forza e qualità al gioco, e lui per primo sa che questa è una di quelle occasioni che meritano se possibile ancora più testa e più attenzione: la Fiorentina non può sbagliare questo appuntamento ed è un compito/imperativo più facile da assolvere se nessuno dei calciatori chiamati in causa da Italiano sbaglierà. A cominciare da quelli importanti, anzi fondamentali. Come il difensore cresciuto nel Partizan Belgrado, ma ormai da quasi sette anni a Firenze e molto più di un “semplice” calciatore della rosa: quelli a cui rivolgersi per chiedere una mano e un sostegno nel momento di necessità.
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