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E anche per le sue casse, considerato che hanno fruttato una cifra prossima ai tre zeri: 80 milioni (bonus compresi) per la cessione di Vlahovic alla Juventus, 15 milioni (bonus compresi) per quella di Nikola al Nottingham Forest. Da giorni il ds Daniele Pradè era in contatto col club inglese.
La Premier League, sempre attenta, aveva sondato il terreno trovando disponibilità da parte dei viola e dello stesso difensore. Il motivo della Fiorentina? Da ricondursi alla questione del monte ingaggi. Lo stipendio di Milenkovic, il più caro, si aggirava sui 3.5 milioni a stagione (7 milioni lordi) con un contratto rinnovato due anni fa fino al 2027. Un peso, secondo la dirigenza, che ha inciso e non poco.
Da qui l’input di alleggerire, per rivoluzionare una rosa che sia al passo con le nuove indicazioni e che però risponda anche al concetto di “ambizione” dichiarato da Pradè nella conferenza stampa di fine ciclo Italiano e inizio avventura con Raffaele Palladino in panchina. Una cessione, quella di Milenkovic, che non ha lasciato indifferenti i tifosi viola. Tra chi ha salutato il serbo con malinconia a chi ne ha sottolineato i tratti del leader. Sui social e nelle radio non mancano i commenti polemici, critici, per un inizio di calciomercato che in molti si attendevano differente per strategie e prospettive".
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