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Meno forma e più sostanza: Italiano scopre una nuova Fiorentina

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«Conta la sostanza, dobbiamo pensare molto più al risultato . L’aveva detto, Vincenzo Italiano, alla vigilia della sfida col Cukaricki in terra serba.
Redazione VN

Meno forma, più sostanza, ha ribadito Italiano nel preparare la gara in Serbia. Come dire: ok avere sempre il pallino del gioco, ok l’enorme quantità di cross e di situazioni che potrebbero rivelarsi pericolose nei pressi dell’area avversaria. Ma poi conta portare a casa punti, conta ottenere il massimo anche se a “corto muso”, tanto per citare Allegri che una settimana fa si faceva beffa di tutte le statistiche a sfavore, in ogni zona del campo, e portava via dal Franchi l’intera posta in palio con l’unica occasione davvero creata in 90 minuti più recupero.

Certo, a guardare quanto accaduto contro il Cukaricki, Italiano non potrà essere contento. Bene la vittoria e la testa del girone di Conference in solitaria. Però i viola non possono soffrire così contro un avversario che, con tutto il rispetto, non è neanche lontanamente paragonabile a storia, qualità e ambizioni della Fiorentina. Qualcosa però potrebbe cambiare nella filosofia del tecnico, e dunque della sua squadra. E proprio dalla sfida al Cukaricki arriva un segnale indicativo. «Mi è piaciuto come siamo riusciti a far gol, mi èpiaciuto perché era una situazione che avevamo provato e che bisognava fare soprattutto nel momento in cui avevamo profondità — ha detto il tecnico riferendosi alla rete di Nzola, arrivata su un lancio di Bonaventura che ha pescato l’attaccante davanti al portiere avversario — sono situazioni, nel momento in cui trovi squadre chiuse, che possono risolvere le partite. Questo è quello che ci è mancato nelle gare precedenti». Il lancio a scavalcare la linea dipressione avversaria è una variante che si era già notata a Udine, con Bonaventura che manda in gol Quarta abilissimo a inserirsi in profondità dalle retrovie. Ma anche nella sfida d’andata col Cukaricki, dove i viola avevano preparato il lancio dalla difesa (sia con Ranieri che con Quarta) a imbeccare Beltran, così più libero di dare sfogo alla sua esplosività in campo aperto. Italiano aveva riflettuto su una squadra, quella serba, che si sarebbe chiusa tutta nella propria metà campo. E la Fiorentina non è andata a sbattere, come invece successo contro la Juventus. Un rammarico che rivela come quella strategia, cross alto verso il riferimento centrale, sia una soluzione da gestire meglio. Sia con gli attaccanti, certo. Ma anche portando avanti difensori e centrocampisti in alternanza. Le vie del gol possono essere infinite, se tali sono le combinazioni. E la Fiorentina, in attesa della continuità dei propri centravanti, ne sta studiando altre per dare ritmo a prestazioni e risultati. Magari essendo un po’ meno bella e avvolgente come è successo in passato, ma certamente più concreta e cinica al momento giusto. A riportarlo La Repubblica.


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