Su Italiano e sulla Fiorentina
—"Il cammino nelle coppe richiede una mentalità ed un gioco specifico. E sotto questo aspetto Italiano si è dimostrato molto bravo. La sua squadra ha acquisito un'abilità unica nelle sfide a eliminazione diretta, per cui non mi stupisce il percorso che la Fiorentina ha fatto in Europa. Se mi rivedo in Italiano? Io sono parecchio più anziano di lui, ma se Vincenzo riuscisse a ripercorrere la mia carriera sarei contento, anche perché è stato un mio giocatore e sono molto legato a lui. Qualche similitudine ce la vedo già, specie sotto l'aspetto della filosofia del gioco".
Sui meriti di Italiano e sui consigli da dargli
—"I benefici che ha dato il gioco di Italiano sono superiori rispetto a quelli che, con questo gruppo, avrebbe dato qualsiasi altro allenatore. E per giunta con una chiave tattica opposta alla sua. Un consiglio da dargli in vista di Atene? Non dica niente ai giocatori fino a prima della partita. Io facevo così in vista delle gare importanti e Vincenzo lo sa perché a Verona ha visto come lavoravo: da questo momento in poi prepari al meglio la gara ma non riempia di parole la squadra, che sa già quello che deve fare. La forza del gruppo sta anche nella serenità con cui va in campo e si diverte".
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