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Corriere dello Sport

Liverani: “Fiorentina può lottare per la Champions. De Gea sposta gli equilibri”

Redazione VN
L'ex viola esalta la Fiorentina di Palladino: la sua intervista al Corriere dello Sport

L'ex centrocampista della Fiorentina, Fabio Liverani, è stato intervistato dal Corriere dello Sport. Secondo l'ex viola si sono affinità tra la sua squadra ai tempi di Cesare Prandelli e quella di adesso.

Lo vedo in un gruppo nuovo come nuovi erano tanti di noi all’inizio, come nella voglia di tutti di lasciare un segno, nel senso di appartenenza già sviluppato in poco tempo. E questa Fiorentina gioca bene, come giocava bene la nostra Fiorentina. Ci sono giocatori importanti, qualcuno di prospettiva, qualcuno affermato, qualcuno che si deve confermare. Toni e Mutu, per dire, erano già affermati, ma Kean, Gudmundsson, Gosens, De Gea, oppure Dodo che reputo esterno straordinario sono a loro volta calciatori di livello e in certi casi con una carriera di rilievo e consolidata alle spalle. Poi, banale ma vero da dirsi, ogni campionato fa storia a sé: però, l’inizio è stato più che promettente.

Su Kean dice che Firenze è la piazza giusta per lui. "Finalmente si sente al centro, forse per la prima volta in assoluto. Titolare e responsabilizzato: e questo fa la differenza" afferma Liverani che si sofferma anche su De Gea. "Grandissimo colpo. La società si è mossa con grande intelligenza. Quelli come De Gea sono acquisti che spostano gli equilibri in campo e fuori dal campo".

Liverani esalta, poi, Palladino, bravo a cambiare modulo: "E' stato bravo a capire che era arrivato il momento di cambiare. La difesa a tre non funzionava e la squadra non si esaltava per quelle che erano e sono le sue qualità. Allora ha cambiato: per chi fa il nostro lavoro è sintomo d’intelligenza. Ha una squadra forte e i risultati gli stanno dando ragione".


La Fiorentina, adesso, vola, ma com'è possibile restare ai piani alti della classifica per tutto il campionato?

Dare questa dimostrazione di solidità, forza e concretezza fino a febbraio-marzo. La continuità è la chiave del successo, che è possibile se un allenatore ha la l’opportunità di attingere a una rosa completa e qualitativa di 18-20 elementi come faceva Prandelli con noi. Ad oggi mi sembra che Palladino abbia questa risorsa: le alternative sono valide, ma questa opzione va mantenuta per tutto l’anno per arrivare in fondo in campionato e in Conference League come spera di fare la Fiorentina. Anche per un posto Champions? Ad oggi dico di sì. Ma la compagnia è numerosa e agguerrita. Sarà lotta dura.