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Linea dura di Bruxelles sugli stadi pagati dal Pnrr. Stop a Firenze e Venezia?

Linea dura di Bruxelles sugli stadi pagati dal Pnrr. Stop a Firenze e Venezia? - immagine 1
Sulla possibilità di utilizzare i fondi del Pnrr per finanziare la ristrutturazione dello stadio di Firenze ci sono ancora alcuni (piccoli) spiragli

Redazione VN

La situazione potrebbe essere letta sostanzialmente così: sulla possibilità di utilizzare i fondi del Pnrr per finanziare la ristrutturazione dello stadio di Firenze ci sono ancora alcuni (piccoli) spiragli dalla Var, mentre per quanto riguarda quello di Venezia il fuorigioco è talmente evidente che nemmeno il supplemento d’indagine alla moviola potrà farlo rientrare tra i progetti finanziati con i fondi europei. L’edizione odierna de La Stampa, parla così in merito alla possibilità di ottenere i fondi per il restyling dello stadio Franchi. Questa sembra essere la linea prevalente a Bruxelles, dove comunque restano forti dubbi anche sul progetto relativo all’Artemio Franchi.In sintesi: per Venezia è no, per Firenze è più no che sì. Ma non è ancora detta l’ultima parola.

La speranza

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Il quotidiano prosegue: la quota del Pnrr destinata allo stadio di Firenze vale 55 milioni di euro (su un costo totale di circa 200), mentre quella per Venezia 93,5 milioni (su oltre 300). Teoricamente l’Italia non perderà in automatico quei soldi, ma per salvarli bisognerà trovare progetti alternativi validi in tempi strettissimi. Per quanto riguarda Firenze, nello specifico,il progetto dello stadio è inserito nell’area Campo di Marte, che ha un“indice di vulnerabilità sociale e materiale” superiore alla media dell’area territoriale o comunque superiore a 99, a differenze di Venezia, il che potrebbe rendere l’intervento compatibile con l’obiettivo di rigenerazione di un’area urbana metropolitana degradata. Su questo sono in corso interlocuzioni tra il governo e la Commissione e lo stesso sindaco di Firenze, Dario Nardella, si sarebbe messo direttamente in contatto con gli uffici di Bruxelles. Dove però gli è stato consigliato di iniziare prendere in considerazione la possibilità di finanziare anche il resto dell’opera con le risorse nazionali del Fondo complementare. C’è infatti un ostacolo che continua a far storcere più di un naso all’interno del Palazzo Berlaymont e che è considerato “difficilmente sormontabile”: l’intervento finirà per avvantaggiare una società professionistica privata - la Fiorentina, alla quale lo stadio verrà dato in concessione – e questo potrebbe essere in contrasto con le norme dell’Unione europea sulla concorrenza e sugli aiuti di Stato.

Nardella
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