L’evoluzione di Italiano. L’analisi tattica delle tre “diverse” stagioni in viola

"Italiano non è un integralista del modulo, in tre anni a Firenze ne ha cambiati quattro". Inizia così l'analisi del Corriere dello sport sul tecnico viola. La vittoria con la Lazio è frutto dei cambiamenti tattici e di concetto di Italiano.

I primi due anni

Italiano si è presentato a Firenze nel segno del 4-3-3, che era e rimane il marchio di fabbrica del tecnico viola. Torreira regista e Bonaventura nei due interni di centrocampo. La Fiorentina gioca bene e torna in Europa dopo sei anni, al culmine di un campionato nel quale ha saputo coniugare spesso la concretezza di risultati al bel di gioco. Nel secondo le cose cambiano, dopo una metà di campionato fatta di alti e soprattutto bassi, il tecnico viola decide di alzare Bonaventura. Da interno diventa trequartista, con Amrabat spostato da regista a mediano. Dopo il Mondiale il modulo di riferimento è il 4-2-3-1 e la Fiorentina ricomincia a volare.

Il presente

La prima vera rivoluzione tattica di questa stagione avviene nella gara di Coppa Italia contro il Bologna. La squadra viola si schiera con un 3-4-1-2, unico e per ora mai ripetuto dal primo minuto e il risultato è il passaggio del turno. Nella gara contro la Lazio invece Italiano schiera Gonzalez, Beltran, Bonaventura e Sottil dietro a Belotti. Le critiche ad inizio partita sono tante ma la vittoria contro la squadra di Sarri mette d'accordo tutti. Chissà che non sia l'inizio di una nuova era tattica per Vincenzo Italiano

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