Ok, il prestito (sicuramente oneroso) potrebbe essere una soluzione convincente per la società viola che però non può permettersi il lusso di far avvicinare Amrabat allo svincolo (contratto in scadenza fra un anno) e perdere a zero euro uno che rimane fra i colpi più costosi della storia viola.
La soluzione? Chiamare Amrabat, provare a farlo rientrare per qualche giorno a Firenze (o incrociarlo durante la tournée inglese), e avviare la procedura del rinnovo del contratto. Magari (ma il giocatore lo vorrà?) anche solo per una stagione, arrivare al giugno 2026 e poi sottoscrivere il prestito con il Manchester United.
Meglio sarebbe con un diritto di riscatto – questa volta obbligatorio – che di fatto aiuterebbe la società viola e anche lo stesso giocatore a non ritrovarsi fra 10 mesi nella situazione attuale. Possibilità che Amrabat saluti il Manchester e quindi si ripresenti ai nastri di partenza della stagione della Fiorentina? La percentuale in questo senso è decisamente bassa, ma la non si può escludere a priori, visto il rebus che si verrà a creare sul futuro del marocchino da sabato sera, quando la clausola-riscatto scritta sul contratto inglese sarà stata superata dalla sua scadenza.
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