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“La testa è proiettata al West Ham. Ma adesso la Fiorentina ha un’arma in più”

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"Restiamo ancora in corsa per conquistare l’ottavo posto in classifica, anche se il gioco degli scontri diretti non ci favorisce. Ma c’è la Conference, l’appuntamento da non sbagliare, novanta minuti che ti potrebbero spingere all’inferno"
Redazione VN

Cosimo Zetti, sulle pagine della Nazione, analizza la vittoria della Fiorentina contro la Roma. Ecco la sua opinione:

Una bella prestazione con la Roma per mettersi alle spalle la sconfitta nella finale di Roma. Il valore della gara con i giallorossi, al di là dei calcoli numerici sulla conquista di un eventuale ottavo posto finale in campionato, era legato soprattutto alla necessità di riavvolgere il nastro e di scrollarsi di dosso le scorie della Coppa Italia. La testa, inutile negarlo, è proiettata alla finale di Conference League del 7 giugno a Praga. E’ lì che tireremo le somme, è lì che si deciderà il futuro della Fiorentina, sia dal punto di vista sportivo che da quello del mercato. Per il momento ci teniamo stretti la capacità di reazione, la voglia di non mollare mai e il carattere messi in mostra dalla squadra. A maggior ragione se, come accaduto con la Roma, sono scese in campo soprattutto le seconde linee. E’ questo che ci fa ben sperare. E’ la forza del gruppo, spesso tirata in ballo anche dal presidente Commisso e dal dg Barone, che ci autorizza a vivere il finale di stagione con un certo ottimismo. Restiamo ancora in corsa per conquistare l’ottavo posto in classifica, anche se il gioco degli scontri diretti non ci favorisce. Ma c’è la Conference, l’appuntamento da non sbagliare, novanta minuti che ti potrebbero spingere all’inferno o farti salire in paradiso. Per prepararsi abbiamo ancora del tempo. E finalmente, per la prima volta negli ultimi due mesi, la Fiorentina avrà qualche giorno in più per rifiatare. Ancora una volta, come accaduto proprio con la Roma, dovrà essere Italiano a lavorare sulla testa dei suoi ragazzi e ad assumersi le responsabilità delle scelte da fare. In campo vanno sempre i giocatori, ma in questo momento tocca a lui metterli tutti nelle condizioni mentali di esprimersi al meglio. L’imponderabile non è prevedibile, sul resto si può e si deve lavorare. Basta dare il massimo e non avere rimpianti. Proprio come con la Roma


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