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La Serie A vara la prevenzione: il piano dei club per aiutare il territorio. Tommasi: “No ai privilegi, non ruberemo tamponi”

Le società lavorano ad una politica di coesione col territorio, evitando così di apparire privilegiati

Redazione VN

Due ore di vertice con il ministro Spadafora hanno convinto la Figc di aver fatto il massimo per ripartire e "guadagnarsi" la luce verde del governo per il via agli allenamenti. Come riporta il Corriere dello Sport - Stadio, Il presidente Gravina ha sottolineato nel suo discorso la volontà della società di Serie A di acquistare i tamponi, qualora sorgessero impedimenti etici per l'esecutivo Non solo: ogni club comprerà 1.000 tamponi, ma ne pagherà il doppio, così da lasciarne la metà a chi sul territorio ne ha bisogno In serata è si è parlato della possibilità di alzare il rapporto tra i tamponi usati e quelli pagati, fino ad 1 a 5. Gravina è ottimista ed è convinto dell'impressione positiva destata dal protocollo redatto dalla Commissionescientifica. Sa che il traguardo è ancora lontano perché deve passare dal vaglio del comitato tecnico scientifico del ministero della Salute, ma i primi passi di fronte all'esecutivo sono stati mossi nella direzione giusta. A rimarcare il clima costruttivo della riunione l'intervento del presidente dell'Aic Tommasi che ha ribadito la volontà dei giocatori di tornare in campo, se ci saranno le condizioni di piena sicurezza. L'ex centrocampista ha sottolineato che il calcio non vuole passare come una disciplina di privilegiati che "ruba" i tamponi alle categorie più bisognose. L'acquisto dei tamponi da parte dei club, con successiva donazione di un ingente quantitativo ai rispettivi territori, potrebbe risolvere il problema etico-morale.

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