La conquista della Conference passerà anche dalle sue mani. Pietro Terracciano, 34 anni, riferimento tra i pali sotto la gestione Italiano dopo una vita da eterno secondo e protagonista in una squadra votata all'attacco e col baricentro basso. Dragowski, Gollini, Christensen, con costanza e lavoro si è ritagliato il suo spazio da titolare ed è diventato inamovibile. Ha portato la Fiorentina in finale con la parata allo scadere su Vanaken a Bruges, e quest'anno grazie al preparatore dei portieri Savorani è cresciuto molto soprattutto nella gestione di tempi e spazi tra i pali.
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La rivincita di Terracciano: da eterno secondo a caccia del sigillo
La rivincita di Terracciano, da eterno secondo a protagonista con Italiano. E grazie a Savorani è migliorato molto in alcuni aspetti
Il preparatore - analizza Repubblica - ha ridotto il suo raggio d’azione, arretrandolo di qualche metro e confinandolo nell’area piccola. In questo modo, Terracciano si sarebbe dedicato esclusivamente alla capacità di reazione nelle situazioni studiate. La scelta di Savorani è stata quella di sacrificare l’uscita dalla sua zona di competenza e dunque, in qualche maniera, anche la gestione delle letture da una transizione in difensiva. Meno palloni da gestire con i piedi, più precisione (78% di passaggi riusciti rispetto al 73,5% dell'anno scorso): anche per lui Atene rappresenta il crocevia.
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