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La Nazione

La Fiorentina è un cantiere aperto. Che fatica contro il Preston

Redazione VN
Sconfitta per la Fiorentina di Palladino contro il Preston. La fatica del ritiro si fa sentire

 I cantieri sono ancora aperti. E il capomastro, assieme ai suoi operai, sta ancora studiando quale possa essere la formula migliore per erigere il prima possibile il grattacielo Fiorentina. È questo il sentore che hanno lasciato in dote le prime due amichevoli giocate dai viola in Inghilterra, in attesa del terzo test – quello con l’Hull City – che Biraghi e soci giocheranno tra appena 48 ore e che chiuderà la dieci giorni della tournée d’oltremanica.

Se già venerdì, contro il Bolton, le gambe della squadra di Palladino erano parse più imballate del solito, al cospetto certo di un avversario molto più avanti nella preparazione, anche nel test di ieri a Preston (dove la Fiorentina è capitolata 2-1, con una bella rete di Mandragora su punizione che ha riequilibrato lo svantaggio in avvio) quei difetti che al cospetto della Primavera e della Reggiana erano parsi impercettibili sono tornati d’improvviso sul tavolo. Per carità, è bene ribadire che si tratta solo di calcio di luglio e che le formazioni proposte dal tecnico sono state infarcite di giovani (bene Caprini e Fortini, un po’ meno Baroncelli, ieri distratto sul secondo vantaggio dei Lilywhites a firma Keane) e di seconde linee destinate a salutare Firenze.

Eppure, se da un lato il 3-4-2-1 varato da quasi un mese sembra un modulo con cui la squadra ha preso dimestichezza, è sul ritmo e la qualità di alcuni singoli che resta più di un punto di domanda. Sul primo Palladino lavorerà sodo, convinto che entro poche settimane la sua Viola sarà al top della forma, mentre per ciò che riguarda il valore di alcuni elementi dovrà essere il mercato a tracciare la strada. Per il resto, gli esperimenti di Kayode e Biraghi adattati a fare i centrali stanno sempre più convincendo, al pari dei 58’ giocati ieri da Pongracic con il Preston (nonostante sull’1-0 di Lindsay il croato potesse far meglio) e anche la prova di Sottil è parsa in linea con lo stato di grazia fatto vedere negli appuntamenti al Viola Park. Da rivedere, invece, ancora il ruolo di Kouame (che nel finale del match del Deepdale ha sbagliato pure un rigore) e quello dei portieri, che ad oggi non sembrano rispecchiare a pieno quello che Palladino chiede agli estremi difensori (coi piedi e soprattutto nelle uscite). I cantieri, dunque, restano aperti.