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“La Fiorentina e i fiorentini, con Venuti si ammaina la bandiera-violitudine?”

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Una galleria di ricordi viola

Redazione VN

"Non ha rinnovato e pare possa andarsene. Se accadesse, la Fiorentina perderebbe l’unico presidio di violitudine in una rosa fatto di tante anime distanti". Parte così l'articolo di Stefano Cecchi su La Nazione, che si concentra su tutti i fiorentini, toscani, tifosi della Fiorentina che hanno vestito la maglia viola. Da Carlino "spazzarotaie" Piccardi e Giovacchino Magherini ad Arduino Romoli ed Egisto Pandolfini prima del primo scudetto, passando per quel Maurilio Prini che diventò il vero equilibratore del titolo 55/56. Piero Gonfiantini e Pierluigi Cencetti vinsero Coppa delle Coppe il primo e un altro scudetto il secondo. L'anno dopo fa il suo esordio Fabrizio Berni, stopperone di Castelfiorentino, poi nel '71 Liedholm fa esordire Andrea Birillo Orlandini, che sarebbe arrivato a marcare un certo Johann Cruyff. C'è Alessio Tendi, terzino fiesolano di lotta e di governo della fatica, e anche Antonio Di Gennaro, centrocampista di talento e di intelligenza. Sauro Fattori, centravanti elettrico d’Oltrarno, resta l’unico fiorentino in viola capace di segnare una doppietta in serie A nella trasferta di Catanzaro. Giacomo "Pomodoro" Banchelli, bomber di categoria, Daniele Amerini, Francesco Flachi che aveva 17 anni e la curva gli cantava "il ragazzo gioca bene". Un altro fiesolano quale Emiliano Viviano ha difeso solo per un anno la porta viola, mentre Samuel Di Carmine lo abbiamo intravisto per pochi minuti in A e per un gol in coppa Uefa. Fino ad arrivare a Venuti, ultimo baluardo che presto potrebbe essere ammainato.

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