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Corriere dello Sport
Il Corriere dello Sport racconta la storia di Sandor Zwack, 49 anni, Ceo e amministratore dell’attività di famiglia, in piedi dagli inizi del 1800: l’Unicum, uno degli amari più conosciuti al mondo, dalla ricetta tenuta ancora oggi segreta. Un fatturato di 85 milioni l’anno, 280 dipendenti, una crescita costante sul mercato estero (soprattutto in Italia). Sandor è un ungherese molto fiorentino. E’ nato e cresciuto in zona Campo di Marte, dove suo padre Peter era approdato negli anni ‘60 dopo la fuga nel 1948 dall’Ungheria. Peter era tifoso proprio del Ferencvaros, poi fu conquistato dalla Fiorentina e ha trasmesso la passione al figlio, che ha vissuto a Firenze oltre 20 anni. «La prima partita l’ho vista quando avevo 5 anni», racconta alla vigilia di una partita che non si perderebbe per niente al mondo. In fondo alla chiacchierata, Sandor (che ha incontrato Rocco Commisso in occasione della gara di Udine) sottolinea che «la Fiorentina dovrebbe capire bene quanto amore c’è per questa squadra fuori da Firenze, all’estero. Ci sono tantissimi tifosi viola». Il club di Budapest è nato nel 2018, anche grazie a un input di Filippo Pucci, presidente del centro di coordinamento. «Un giorno ci siamo visti qui nella nostra azienda e mi ha spinto a fare questo passo, abbiamo sancito la nascita del club. Ora non siamo ancora tanti, ci sono fiorentini e altri italiani, ma diversi ungheresi iniziano ad avvicinarsi e aderire. Soprattutto tifosi dell’Ujpest, da cui il marchese Ridolfi prese l’idea della maglia viola per la Fiorentina. C’è questa connessione storica che lega Firenze e Budapest». Stasera saranno tutti sugli spalti della Groupama Arena. «Vogliamo organizzarci un po’ meglio da inizio 2024. Al Franchi è sempre presente il nostro striscione, però vorremmo esserci anche noi più spesso. Mio padre il venerdì partiva da Budapest e rientrava il lunedì, solo per vedere la partita. Entrare nel club? E’ il sogno di qualsiasi persona che ha una squadra del cuore, ma non è semplice».
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