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GENOA, ITALY - NOVEMBER 06: Pietro Terracciano of Fiorentina reacts during the Serie A match between UC Sampdoria and ACF Fiorentina at Stadio Luigi Ferraris on November 6, 2022 in Genoa, Italy. (Photo by Simone Arveda/Getty Images)
Nel calcio di oggi capita che anche Terracciano, dodicesimo disegnato, in un paio di stagioni riesca a legittimare il numero che indossa con fierezza: l’1. Come scrive La Nazione, persona buona, mite e disponibile Pietro, sempre pronto a dare una mano ai compagni nello spogliatoio, ma anche in campo. Poco appariscente, concreto, non sempre precisissimo con qualche sbavatura quando meno te l’aspetti, ma sostanzialmente affidabile. A inizio stagione era andata in scena, come già detto, la riedizione di una poltrona per due. E lasciamo stare il film, pareva invece l’esatta definizione per raccontare la Fiorentina in missione per l’Europa e l’Italia. Intesa come coppa e campionato. Era iniziata infatti la piena alternanza tra Gollini e Terracciano alla ricerca di continuità. Sembrava che Italiano avesse scelto: San Pietro da San Felice a Cancello si era guadagnato nel corso della passata stagione il ’diritto’ di giocare in Europa, ma alla fine le disattenzioni di Gollini hanno fatto il resto. Poi l’arrivo di Sirigu. Il portiere dal passato ingombrante e dal presente da rilanciare. Una nuova potenziale alternanza che fino ad ora Terracciano ha continuato a disinnescare. Anche a Torino sarà così. E poi ci sarà l’Europa. Un passo alla volta.
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