La sensazione è che per adesso si tratti solo di una situazione emergenziale. Una sorta di soluzione tampone in attesa che il mercato faccia il suo corso e garantisca a Raffaele Palladino quegli elementi (almeno uno in più rispetto a chi è già in rosa, Milenkovic e Martinez Quarta compresi) in grado di comporre la tanto ricercata linea difensiva a tre.
La Nazione
La difesa di Palladino: solo un centrale di ruolo, un po’ come a Monza
Eppure se c’è un aspetto che più di altri ha incuriosito tra quelli visti domenica nel test con la Primavera è stata la scelta da parte del tecnico di schierare nel primo tempo una retroguardia che in partenza proponeva un solo centrale di ruolo (Ranieri) con ai suoi lati due terzini - Kayode a destra e Biraghi (nella foto) a sinistra - adattati a fare i «braccetti». Una scelta, quella di stravolgere le carte nella linea arretrata, che non è certo nuova nel curriculum dell’allenatore, il quale già a Monza era solito modificare le posizioni di molte delle pedine in difesa: è il caso di D’Ambrosio (passato dal fare il terzino destro a svolgere il ruolo di terzo di difesa), Andrea Carboni (che in Brianza ha fatto sia il centrale che l’esterno), Marlon ma anche di Carlos Augusto, che da centrale ha fatto il percorso inverso diventando esterno in mediana. Insomma, le idee sono tante. Aspetto da non sottovalutare, soprattutto in questo periodo
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