L'analisi di Giampaolo Marchini, firma de La Nazione, sull'aspetto tattico della gara di ieri:
La Nazione
La chiave è la doppia diga: Fiorentina stretta e imprevedibile, Braga intontito
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"La scelta è quella di rimettere due uomini di ’lotta e di governo’ in mezzo al campo - Amrabat e Mandragora - con Bonaventura a dare qualità alla linea di centrocampo rigorosamente a tre. Davanti Jovic supportato da Nico e Saponara sugli esterni. Italiano opta per un 4-3-3 stretto, per evitare di prendere ripartenze e imbucate centrali, spesso letali. Anche perché le corsie, anche offensive, corrono (ritmo comunque non altissimo) e coprono per togliere ampiezza alla manovra avversaria. Lavoro che permette anche alla Fiorentina di allungarsi su tutto il campo; le occasioni viola nascono anche così; come le due reti del rinato Jovic. Bonaventura staziona più dentro al campo e Saponara è pronto a scambiarsi anche col serbo. E la manovra diventa più imprevedibile, senza punti di riferimento per gli avversari".
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