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Juve, ancora falso in bilancio: nuove perquisizioni per gli stipendi tagliati

Juve, ancora falso in bilancio: nuove perquisizioni per gli stipendi tagliati - immagine 1

L'accusa ipotizza che le quattro mensilità di inizio pandemia furono solo posticipate dalla Juventus

Redazione VN

Nuove perquisizioni e nuove accuse di falso in bilancio per la Juventus, sempre più nel mirino della Procura di Torino. Stavolta - si legge su La Gazzetta dello Sport - sotto la lente ci sono 4 mensilità non incassate dai giocatori durante la prima ondata di Covid. Secondo l’accusa, la Juventus avrebbe concordato con i giocatori le riduzioni degli stipendi e contestualmente anche le integrazioni, inserendo però le seconde solo nel bilancio dell’anno successivo.

Ieri la Guardia di Finanza, su ordine dei magistrati Ciro Sartoriello e Mario Bendoni e l’aggiunto Marco Gianoglio, ha eseguito nuove perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta “Prisma”, che aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Pratici e tre tra attuali ed ex manager dell’area finanza più l’avvocato Cesare Gabasio. L’accusa è di emissione di fatture per operazioni inesistenti e false comunicazioni.

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