Davanti a sé ha una salita ripidissima da scalare, eppure Luka Jovic le sue carte al Mondiale vuole giocarsele fino in fondo. Il primo asso l’ha calato venerdì scorso nell’amichevole contro il Bahrain. Novanta e più minuti in campo, la rete (un tocco morbido delizioso a scavalcare il portiere) proprio al tramonto della partita. Poco importa che si sia trattato del quinto gol dei serbi contro una nazionale piuttosto modesta. Conta altro. Ad esempio che sia rimasto in campo tutta la gara e che sia stato coinvolto con diversi compagni (compreso Vlahovic, che gli ha fornito l’assist) nel reparto offensivo. È vero, la gerarchia di Stojkovic è chiarissima. Il tridente d’attacco prevede il talentuoso Tadic alle spalle di Mitrovic e Vlahovic. L’attaccante viola rappresenta l’alternativa a ben vedere un po’ a tutto il tridente. L’obiettivo è quello di sfruttare ogni singolo minuto che gli sarà concesso per ribaltare le gerarchie. Lo spera lui, lo sperano anche dalle parti del Franchi. Perché questo Mondiale può essere prezioso pure in chiave Fiorentina. Al di là dei 7 gol realizzati nella prima parte di stagione, quello che gli è mancato (oltre alla condizione fisica) è stata un pizzico di convinzione in più. Che poi in campo si trasforma in cattiveria agonistica. Ed è proprio quella che Italiano spera possa trovare al Mondiale il suo centravanti. Se ci riuscirà, la Fiorentina a gennaio si ritroverà in campo un calciatore ancora più determinante. E sarebbe un valore aggiunto di non poco conto nell’economia generale di tutta la squadra, che ha faticato non poco (fino al cambio modulo) per mettere in moto il suo centravanti di turno.
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Jovic vs Vlahovic: obiettivo ribaltare le gerarchie con la Serbia
Il nuovo bomber viola proverà a scavalcare il vecchio.
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